venerdì 19 aprile 2013

Far Libe, yiddish con stile

I colori del canto e il garbo del pianoforte. La cultura yiddish e la voce sicura di Giovanna Carone, che coltiva un passato vissuto sulla sponda delle note barocche, e la buona educazione musicale di Mirko Signorile, sempre più versatile e orientato verso accordi e scenari diversi da quelli squisitamente jazzistici che pure continua proficuamente a frequentare tra un progetto e l'altro. Il desiderio di ripercorrere un certo tragitto già calpestato (il precedente si chiama Betam Soul, la prima produzione realizzata in sinergia, anno duemiladieci) e il vezzo di voler accostare al progetto di partenza nuove emozioni, nuove suggestioni. Far Libe ("Per Amore" è la traduzione) è un disco di quindici brani, quasi tutti espressamente coniati per l'occasione dallo stesso Mirko Signorile (allo spartito) e nei testi da Luca Basso, paroliere e voce ufficiale dei Fabularasa, da Giovanna Carone e da Marisa Romano, una vera e propria autorità, in ambito yiddish, ma popolarmente conosciuta con lo pseudonimo di Marishe. Tracce che, peraltro, traggono linfa e giovamento dai canti della tradizione e, talvolta, anche dall'elaborazione di composizioni della metà del secolo scorso (il singolo "Far Libe", ad esempio, poggia la propria scrittura sul tema di un compositore russo, Dmitri Kabalevskij). Oppure (è il caso di "Chanson d'Amour") dal bagaglio musicale di Fauré, opportunamente ritoccato. Mentre Wiegala si presenta sotto la forma di una ninnananna e il godibilissimo "Ver Vet Blaybn" non è altro che un testo aggiunto ad un pezzo esclusivamente strumentale ("Tra Luci e Stelle") firmato da Mirko Signorile e inserito in Clessidra, album a proprio nome di qualche inverno fa.
Firmato dall'etichetta Digressione Music, realizzato in studio nel maggio del duemiladodici e presentato ufficialmente a Bari non troppo tempo addietro, dopo una decina di repliche il lavoro transita dal palcoscenico di Art 'n Jazz, contenitore itinerante (tra Polignano, Rutigliano, Conversano e Mola, per la precisione) artisticamente diretto da un altro pianista, Donatello Dattoma, che ha voluto riunire nella sua seconda edizione la mostra pittorica di Vito Savino, una presentazione (del volume C-Minor Complex, omaggio di Marco Di Battista a Lennie Tristano), visite guidate al polo museale di Conversano e, innanzi tutto, performance live di artisti di diversa estrazione (Nicola Tariello e gli Organik 3, Cinzia Eramo e Gianni Lenoci, il quartetto di Emanuele Cisi e Giuseppe Delre, che prossimamente proporrà dal vivo il suo ultimo cd, di cui abbiamo avuto occasione di parlare recentemente su queste stesse colonne). Le sale della Pinacoteca Finoglio di Conversano, così, diventano un punto di passaggio appropriato («e un luogo degno, dal punto di vista artistico», sottolinea Pasquale Sibilla, leader del locale assessorato alle Politiche Culturali) per accogliere una raccolta di composizioni dal taglio decisamente sobrio ed elegante.
Far Libe si muove tra l'idioma yiddish, l'italiano (rappresentato, appunto, dalla vena poetica di Luca Basso), il francese, l'inglese e lo spagnolo dei sefarditi, mescolando momenti di vera e propria letteratura in musica a storie dal sapore vagamente fiabesco. «Il nostro primo lavoro - certifica Giovanna Carone - offriva probabilmente meno spazio alla nostra lingua, puntando più corposamente sulla cultura yiddish, da cui sgorga il progetto». E Far Libe, sotto questo punto di vista, cerca allora di allargare l'orizzonte, apparendo al primo ascolto un prodotto sicuramente più maturo e rodato di Betam Soul. Puntando sulla delicatezza e anche su un rapporto più diretto e intimo con l'ascoltatore. E provando, soprattutto, a coniugare tradizione e modernità, musica popolare e contemporanea. Con molto stile.

Giovanna Carone (voce) & Mirko Signorile (pianoforte) in "Far Libe"
Conversano (BA), Pinacoteca "Finoglio"
Art 'n Jazz 2013